I trattamenti osteopatici sono indicati fin dal primo giorno di vita.
Il parto è un evento traumatico, sia per la madre sia per l’infante, e le sue conseguenze si possono protrarre fino in tarda età.
L’osteopatia può riconoscere delle disfunzioni, non necessariamente patologiche, e trattarle in modo tale da prevenire dei possibili problemi futuri quali scoliosi, turbe del sonno, della suzione, problematiche dentali o della deambulazione.
L’approccio osteopatico del neonato è molto differente da quello dell’adulto e le tecniche più delicate ed adatte a tutte le fasi di crescita del bambino. Sebbene l’approccio sia meno invasivo è in grado di innescare il processo di autoguarigione del bambino grazie anche alla sua maggior plasticità.
Il cranio, infatti, grazie alle tipiche fontanelle è in grado di adattarsi a stimoli esterni e modificare la sua forma. Il trattamento prima della chiusura dell’ultima fontanella (15-18 mesi) risulta efficace nella correzione delle plagiocefalie posizionali che, nel tempo, potrebbero portare a forme alterate del volto, quindi alterazione della masticazione o addirittura della vista, così come alterazione del rachide cervicale con conseguente scoliosi.
L’osteopatia può agire anche in casi di frequenti coliche, asma o otiti ricorrenti, migliorando il drenaggio e prevenendo le recidive.